Kommentar zu Europa von Giulia Biocca

Der italienische Originaltext steht am Ende des Beitrags.

Schon als Kinder waren wir dabei, die ersten Schritte zu einem vereinigten Europa zu machen. Die ersten Kontakte fanden in der Schule statt – bedingt durch die Anwesenheit von Schülern aus anderen Nationen und verschiedenen Kulturen. Von der Neugier angeregt, sind sie zum Wissen und zur Integration geführt worden, um die Unterschiede als Bereicherung der eigenen Entwicklung wertzuschätzen – im Respekt vor der Verschiedenheit …

… Anfänglich, mit der Unterzeichnung der „Römischen Verträge“ im Jahr 1957, wurde die Basis für Europa mehr unter einem wirtschaftlichen als einem politischen Gesichtspunkt gelegt … Obwohl es schwierig ist, sich als Europäer zu fühlen und nicht nur als Italiener, teilen doch alle Mitgliedsstaaten eine tausendjährige Kultur und Geschichte. …

… Es wird allgemein angenommen, dass das einzige gemeinsame Merkmal aller Staaten, die der Union angehören, die Angleichung der Wirtschaft ist … In Wirklichkeit ist es aber nicht so und vor allen Dingen Dank dieses Projektes habe ich es geschafft, meine Schlussfolgerungen zu ziehen. Wir Europäer sind sehr ähnlich sowohl bezüglich der Kultur als auch der Lebensart. Es ist wahr, die Gepflogenheiten sind verschieden … die Universität in Deutschland kostenfrei ist … die Leute sind sehr beschäftigt mit ihrer Arbeit .. sie nehmen sich das Wochenende für die persönliche Entspannung … sie essen relativ früh …

… Dank eines gemeinsamen Wirtschaftsraumes ist es möglich, die Zölle zu reduzieren und so den Warenfluss zu fördern. Auch die Abschaffung der Grenzen war ein Schritt zu einer stärkeren Vereinigung …

… in der Geschichte liegt der Ursprung Europas, wie schon das antike Rom zeigt. Die Staaten Europas sind mit 2000 Jahren Geschichte verbunden … sie sind einer der Gründer der Weltkultur …

… die Arbeit ist heutzutage wichtig … beschäftigt sich Europa vor allem mit dem Gelderwerb und nicht mit seinen Tugenden, Werten und Emotionen …
Manchmal denkt man mehr an seine Arbeit als die Freunde und die Familie. Es ist etwas von grundlegender Bedeutung für alle Europäer, vor allem für uns Italiener, wie ich bei meiner Reise nach Deutschland erleben konnte …

… sich als Europäer zu fühlen ist nicht leicht … in Italien gibt es große Differenzen zwischen dem Norden und dem Süden … vor allen Dingen bei den vorhergehenden Generationen und den Alten … als Europäer fühlt man sich eher bei globalen Fragen – unsere gemeinsame Herkunft, die Religion und die Rolle Europas in der Geschichte … wir fühlen uns als Europäer weil wir uns frei bewegen können … wenn wir eine gemeinsame Währung den Euro benutzen können …

… was uns in Europa trennt sind die verschiedenen Sprachen … ich habe fünf Jahre Deutsch gelernt – eine sehr schwierige Sprache aber auch sehr interessant … um die Sprachbarrieren zu überwinden wurde das Erasmus Programm eingeführt …

… jeder sollte aktiv daran mitarbeiten eine Union zu bilden, einen einzigen Staat auf einer soliden ökonomischen Basis …

… Dank des Projektes der Heimann-Stiftung konnte ich Deutschland kennen lernen … mich interessieren die Städte und die Sprache … aber auch die Möglichkeit andere Leute kennen zu lernen und in eine andere Kultur einzutauchen … mein Europa zu erfahren …

… ich wünsche mir für die Zukunft ein sicheres Europa … der Albtraum des Terrorismus tötet die Seele der Europäer …

… ich glaube, dass es wichtig ist, den Jugendlichen die Möglichkeit zu geben, sich mit der europäischen Kultur auseinander zu setzen … ich danke der Heimann-Stiftung für die unvergessliche Erfahrung – sei es, dass ich Leute aus vielen verschiedenen Staaten kennengelernt habe, sei es, dass ich mich selber herausgefordert habe und Fähigkeiten in mir entdeckt habe, die mir bisher nicht bewusst waren … ich empfehle jedem an solch einem Projekt teilzunehmen …

Die Teilnehmerin Giulia Biocca ist Italienerin und unter 30 Jahre alt.
Übersetzung von Teilen des italienischen original Kommentars.

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Sin da bambini siamo spinti a muovere i primi passi verso un’Europa unita. I primi contatti avvengono all’interno della scuola, dovuti alla presenza di altri alunni provenienti da diverse nazioni e con culture differenti che, stimolati dalla curiosità, sono guidati alla conoscenza e all’integrazione, per valorizzare le differenze come arricchimento per la propria crescita, nel rispetto della diversità. L’Unione Europea è composta da Stati differenti ma al contempo simili tra loro.

Inizialmente, con la firma dei Trattati di Roma nel 1957, si posero le basi per un’Europa unita sotto un profilo più economico che politico: infatti le premesse dei sei Paesi iniziali erano quelle di rimuovere le barriere tra di loro e formare un mercato comune. Sebbene sia difficile pensare di essere un’Europea piuttosto che un’Italiana, in realtà la cultura e la storia millenaria accomunano tutti i Paesi membri. Purtroppo il patriottismo in Europa è concentrato prevalentemente sul singolo Stato piuttosto che sull’UE in generale.

Normalmente si pensa che l’unico aspetto in comune tra tutti gli Stati facenti parte dell’Unione sia l’economia piuttosto simile e gli interessi che ci sono in ballo. In realtà, però, non è cosi ed è proprio grazie a questo progetto che sono riuscita a trarre le mie conclusioni. Noi europei, siamo molto simili sia per quanto riguarda la cultura che per i modi di vivere. È vero, le abitudini sono differenti: per esempio, confrontandomi con le diverse persone che ho conosciuto durante il viaggio, ho compreso che in Germania l’università è gratuita, le persone sono molto prese dal proprio lavoro, lasciando così il weekend per lo svago personale e che solitamente si mangia relativamente presto.

Ma, togliendo queste abitudini, ho notato che il modo di pensare, l’aspetto, i tratti del viso e il modo di vivere sono molto simili a quelli italiani. Sicuramente l’economia gioca un ruolo fondamentale nell’Unione poiché, grazie all’esistenza di un unico blocco, è possibile ridurre i dazi doganali, favorendo così la circolazione di beni. Anche l’abbattimento delle frontiere risulta un passo avanti verso un’unione più solida.

Inoltre, anche il nucleo fondamentale della storia sta nell’Europa, come lo dimostra l’antico Impero Romano. I paesi europei sono accomunati da duemila anni di storia che ha plasmato e fatto crescere uno dei popoli fondatori della cultura mondiale.

Uno dei valori fondamentali che accomuna noi europei è il lavoro. Sebbene sia rilevante, oramai in Europa si pensa prevalentemente a guadagnare e non a far emergere le proprie virtù, i pregi e le proprie emozioni. Talvolta si pensa maggiormente al proprio lavoro piuttosto che agli amici e alla famiglia. Essa stessa è di fondamentale importanza per tutti gli europei, soprattutto per noi italiani, come ho potuto sperimentare durante il mio viaggio in Germania.

Purtroppo non è facile sentirsi europei poiché credo sia complesso anche sentirsi parte integrante di una nazione. Per esempio, in Italia vi sono rivalità e differenze tra il Nord e il Sud, ma ciò viene sottolineato soprattutto dalle generazioni passate e dagli anziani. Solitamente ci sentiamo europei quando si parla di un contesto a livello mondiale oppure quando si fa riferimento ad un’origine comune, alla religione e al ruolo rilevante che ha avuto l’Europa nella storia. Ci sentiamo europei perché sappiamo di poter muoverci liberamente all’interno dell’Unione, senza la necessità di disporre obbligatoriamente di un passaporto o del Visto oppure quando possiamo utilizzare una moneta unica, l’euro.

Purtroppo ci sono anche cose che ci differenziano e allontanano, tra le quali la lingua. Sebbene siano tutte accomunate da un’unica origine, le lingue parlate in Europa sono molto diverse. L’Italiano è simile allo spagnolo e, per certi versi al francese, ma completamente diverso dall’inglese e dal tedesco. Personalmente, ho studiato cinque anni il tedesco e la reputo una lingua molto complessa ma al contempo anche molto interessante. Per tentare di risolvere tale problema ed abbattere le barriere linguistiche è stato introdotto il programma Erasmus, tramite il quale è possibile studiare in un’università estera, effettuando gli esami in lingua straniera.

È molto rilevante, a mio parere, cercare di mantenere unita il più possibile l’Europa, sia dal punto di vista politico che culturale. Ognuno di noi dovrebbe partecipare attivamente alla formazione dell’Unione, creando un unico Stato con una base solida, anche dal punto economico.

Grazie al progetto organizzato dalla fondazione Heimann, ho avuto la possibilità di conoscere la Germania. In particolare mi interessavano principalmente le città e la lingua ma ho approfittato dell’occasione per conoscere nuove persone e tuffarmi completamente in un altra nazione e cultura. Sono riuscita a sperimentare la mia ‘’Europa’’, il mio modo di vedere l’Europa e di scoprire luoghi nuovi. Credo che ognuno di noi debba trascorrere un periodo al di fuori del proprio Stato per accorgersi quanto sia importante avere una propria cultura e identità.

Mi aspetto che in futuro l’Unione Europea possa essere un luogo più sicuro, nel quale sarà possibile viaggiare con sicurezza e senza avere il terrore di visitare una città. L’incubo del terrorismo sta uccidendo l’anima degli europei e del mondo intero: la mia speranza per il futuro è di poter viaggiare e scoprire nuovi territori in piena sicurezza e mi auguro che l’Unione possa fare la sua parte.

Inoltre spero che possa dare una possibilità a noi giovani, offrendo maggiori occasioni di lavoro e di studio in tutta Europa. Credo che sia importante permettere ai più giovani di confrontarsi con la cultura europea attraverso progetti, manifestazioni, attività che possano risultare interessanti e con prezzi accessibili. Vorrei infine ringraziare la fondazione Heimann, grazie alla quale ho potuto fare un’esperienza indimenticabile sia perché ho conosciuto molte persone provenienti da diversi Stati, sia perché ho messo alla prova me stessa, scoprendo alcune qualità che non sapevo neppure di avere. Consiglierei a chiunque di partecipare a tale progetto poiché oltre a fare un’esperienza diversa dal solito, si imparano molte cose sia della cultura tedesca, sia di altre nazioni.

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