Noemi Würfel – Licei Mazzini Locri
CAMPO di musica a Orvieto
Fuga dei cervelli – Noemi Wuerfel
Talentflucht – Noemi Wuerfel
Il mio sogno è studiare astrofisica e andare a lavorare in America, precisamente alle Hawaii. …
Al giorno d’oggi il tema dell’immigrazione è molto importante, e interessa molto il mio paese, l’Italia. …’
Io penso che sia giusto migrare, se nel tuo paese non si hanno le risorse giuste, o magari ci sia addirittura la guerra, e questo è il caso dei nostri immigrati. …
Se da una parte infatti c’è l’immigrazione da parte di persone che scappano dalla guerra e sperano di trovare in Italia fortuna e una vita migliore, dall’altra parte ci siamo noi italiani, soprattutto le giovani menti laureate, che vanno all’estero per cercare di far fruttare al meglio le loro competenze e capacità lavorative. …
Con il crescere degli attentati terroristici si è diffusa come un virus anche la “paura dell’immigrato”. Si tende infatti a pensare che tutti gli immigrati che arrivano in Italia o nel resto d’Europa vogliano solo procurare instabilità e disordini, o siano “foreign fighters” dell’Isis, che si fanno esplodere in nome della Guerra Santa provocando morti e feriti, come è successo ripetute volte soprattutto in Francia. Può succedere, questo è innegabile, ma lasciare che questo pensiero ci infetti è molto rischioso….
In realtà, spesso le cause dell’immigrazione sono solo povertà e disoccupazione , che ci portano a “scappare” verso altre nazioni meglio organizzate politicamente ed economicamente. …
Molte volte però, gli immigrati poveri che si trasferiscono nelle città ricche vengono visti con disprezzo, e da qui nasce anche il fenomeno del bullismo e del razzismo. …
Non si può costringere una persona a non partire e a rimanere nel proprio paese se non si hanno le opportunità lavorative o se non si viene valorizzati professionalmente, o se soprattutto si hanno dei sogni per il futuro. Tutto ciò pensando di migliorare il nostro paese e non capendo che così invece andando all’estero, per studiare in modo diverso, trovare un lavoro, fare carriera, e conoscere la ricchezza di altre culture e tradizioni, potrebbe fare bene all’Italia (e ad altri paesi). I talenti andati via dovrebbero prima o poi rientrare nella patria di origine, sfruttando le esperienze fatte per migliorare la nazione e contribuire ad una “evoluzione” culturale, sociale ed economica.