Tandem letterario – Dafne Graziano e Luka Tuvalu

Delle sfumature della lingua e delle parole

Dopo aver letto i rispettivi brani, abbiamo deciso di optare per una traduzione il più fedele possibile al testo di partenza, prefissandoci l’obiettivo di non alterarne il contenuto e di focalizzarci al contempo sulla resa migliore nella lingua di arrivo.
Abbiamo deciso di strutturare questo tandem in incontri mensili, in modo da poter avere tempo sufficiente per lavorare alle diverse fasi della traduzione e osservare i testi dalla giusta distanza, ma rimanendo comunque sempre in contatto in caso di dubbi.
È stato molto divertente per entrambe immergerci in questa attività di continua ricerca linguistica. Le discussioni più frequenti emerse dai nostri incontri si sono incentrate proprio sulle proposte alternative di traduzione di determinate frasi ed espressioni, sulle numerose sfumature racchiuse nelle singole parole, e infine sulle differenze tra la lingua italiana e quella tedesca, ma anche sugli elementi di vicinanza tra i due sistemi linguistici.
Una domanda scottante che ci ha visto impegnate fin dal nostro primo incontro è stata come tradurre lo Spritzkuchen nel testo di Luka “Zu Zweit”. Nel corso dei mesi, la nostra chat di Skype si è riempita di foto di prelibatezze italiane. Alcune erano piuttosto simili allo Spritzkuchen tedesco, ma troppo connotate in quanto specialità regionali, non adatte al contesto metropolitano in cui è ambientata la storia. Ci siamo descritte a vicenda la consistenza dei diversi tipi di glassa e il diametro dei vari dolci. Ripromettendoci di provarli alla prima occasione.
Inoltre, leggere i propri testi in un’altra lingua è stata una piacevole sorpresa per entrambe, che ci ha reso maggiormente consapevoli delle nostre rispettive lingue di origine e di quelle di arrivo.
Infine, è stato sicuramente molto utile e interessante anche lo scambio di riflessioni su due testi molto diversi tra loro a livello di tematiche e stile: mentre “Zu zweit” narra in terza persona l’esperienza surreale vissuta dal protagonista, con un tono sottilmente ironico e un andamento che alterna sapientemente frenesia e momenti di riflessione, “Prima o poi” è un monologo a intensità crescente, dove la protagonista scava dolorosamente dentro il suo interlocutore e dentro di sé, costringendo sé stessa a confrontarsi con la propria impotenza e con l’irreversibilità del tempo che passa.

Dafne Graziano – Luka Tuvalu