Il Literatur-TANDEM-letterario 2025 è una borsa di studio per giovani scrittori provenienti da Italia e Germania. Gli autori hanno presentano un racconto (short story) nella propria lingua. Nell’ambito di un tandem tedesco/italiano hanno quindi tradotto il racconto del partner di lingua straniera nella propria lingua
Uno dei sei Tandem del 2025 è Valentin L. Brendler con la sua storia Bucureşti e Pietro Carraro con la sua storia La cerniera sulla schiena. Nel suo commento alla traduzione del testo Bucureşti Pietro Carraro ha scritto:
Da un certo punto di vista, credo che Valentin e io siamo allineati in questo. Abbiamo passioni diverse, scriviamo in modo diverso, e abbiamo generi letterari abbastanza differenti, ma ci sono delle cose che ci accomunano. Parlando con lui e leggendo il suo testo, “Bucureşti”, ho imparato a conoscerlo, anche se solo in una piccola, minima parte. Dalla sua scrittura introspettiva alla sua passione per la storia, dalle sue descrizioni ricche di particolari alle sue riflessioni ed esperienze famigliari.
Pietro Carraro
Ecco l'intero commento di Pietro Carraro:
Il progetto TANDEM per me è stata un’opportunità per riavvicinarmi al mondo della scrittura, che tenevo confinato in un piccolo spazietto sul retro dei miei pensieri, e anche al mondo della traduzione, che da tempo desideravo approfondire. Ho cominciato questo progetto con l’idea di “riprendere”: riprendere in mano un vecchio racconto, sistemarlo al meglio possibile, rivedere i miei appunti sulla traduzione, e anche riprendere la lingua inglese (con la quale io e il mio TANDEM Valentin L. Brendler abbiamo comunicato in questi mesi). Doveva essere un’occasione per riconnettere con quella parte più infantile dentro di me, la creatività; il desiderio di creare, fare, scoprire.
Pietro Carraro
Da un certo punto di vista, credo che Valentin e io siamo allineati in questo. Abbiamo passioni diverse, scriviamo in modo diverso, e abbiamo generi letterari abbastanza differenti, ma ci sono delle cose che ci accomunano. Parlando con lui e leggendo il suo testo, “Bucureşti”, ho imparato a conoscerlo, anche se solo in una piccola, minima parte. Dalla sua scrittura introspettiva alla sua passione per la storia, dalle sue descrizioni ricche di particolari alle sue riflessioni ed esperienze famigliari.
Mi sono ricordato che in fondo siamo tutti molto simili, noi autorə. Siamo tutti giovani sognatorə che cercano un mezzo per esprimersi e condividere ciò che sentono. A volte è molto difficile; anzi, spesso è tremendamente difficile. Ma questo genere di esperienze − il TANDEM, la traduzione e la condivisione tra culture − mi ricordano che siamo tutti simili. Luoghi diversi, linguaggi diversi, esperienze e mondi diversi, ma siamo simili. Cerchiamo tutti di essere capiti. E la scrittura è il nostro modo per farlo.