Artist in Residence 2022 – Lisa Redetti

L'artista italiana Lisa Redetti è stata Artist in Residence presso la Fondazione Heimann di Wiesloch da aprile a maggio 2022.

Lisa Redetti, nata a Feltre (BL) nel 1993, attualmente vive e lavora a Torino.
Ha frequentato il corso di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, per poi specializzarsi presso l’Accademia Albertina di Torino.
La sua ricerca pittorica nasce da una necessità intima di traduzione e restituzione formale di alcuni aspetti esistenziali. Il supporto su cui lavora è la carta, materiale che le permette un approccio immediato e veloce, ma che al contempo risulta vivo poiché il colore si può espandere sulla sua superficie anche per settimane. Infatti, utilizzando pigmenti uniti ad olio, riesce a creare una sovrapposizione di interventi pittorici e segnici che si rispetta e coesiste nella stessa dimensione, facendo acquistare corpo e valore ad un materiale così delicato e precario.
Anche l’aspetto allestitivo risulta importante, considerando lo spazio un’opportunità di riflessione rispetto la possibilità tridimensionale di un’opera che si sviluppa in una bidimensionalità.

Vernissage – Mostra Lisa Redetti

Nessun titolo, 2022, olio su carta, 280cm x 200cm

QUANTI ABISSI DEVO ANCORA SCAVARE

Punti, luoghi di incontro.
Le parti si ricercano, si rincorrono, si imitano, si girano,
si guardano, si mancano.
Unite si toccano, sempre, mai.

Lisa Redetti, 1993, vive a Torino dove ha anche il suo studio. Ha studiato pittura all'Accademia di Belle Arti di Bologna e poi ha approfondito gli studi all'Accademia Albertina di Torino.
Lisa lavora con carta e usa spesso grandi formati. Con l'aiuto dei pigmenti colorati e dell'olio, riesce a creare sovrapposizioni, ottenendo contorni di colore morbidi, perché le superfici imbevute di olio spesso si estendono sulla carta per diversi giorni durante l'asciugatura.

La mostra nell'atrio della scuola Bejarano Gemeinschaftsschule a Wiesloch, con la sua ampia sala inondata di luce, ha reso le opere di Lisa molto espressive.

per il grande: “Nessun titolo, 2022, olio su carta, 280cm x 200cm”
per i piccolini: “Nessun titolo, 2022, olio su carta, 60cm x 104cm”

Il saluto di Archim Heimann alla mostra di Lisa Redetti

Cari ospiti, a nome della Fondazione Heimann, sono lieto di rivolgervi alcune parole sull'artista Lisa Redetti e sul suo lavoro.

Prima di tutto, però, vorrei salutare l'artista Lisa Redetti, il padre e la compagna del padre, venuta dall'Italia, il signor Sauer Sindaco della Città di Wiesloch e la Signora Kröhn, Preside della Scuola Bejarano, che ha reso possibile la mostra in questa sala.

Lisa è stata selezionata tra una decina di candidati italiani per la residenza d'arte a Wiesloch da una giuria composta dal Prof. Urlaß, dalla sig.ra Elisabeth Kamps, dalla sig.ra Roberta Ciut di KIKUSCH e da me e mia moglie (fondatori della fondazione). La residenza a Wiesloch è rivolta a giovani artisti poiché per noi è molto importante supportare i giovani in particolare.

Prima di dire qualche parola sulla mostra, vorrei parlare di come Lisa lavora.

In un'intervista con la giornalista Eleonora Savorelli su ArtsLife, Lisa ha risposto:

Prima di iniziare trascorro qualche momento ferma, fissando il vuoto o la carta appesa, come se dovessi ritornare ad un mio ritmo, ad un mio movimento, che non ha nulla a che fare con il fuori. Importantissima inoltre è la disinibizione verso sé stessi. Per riuscire a trasmettere la verità è necessario far cadere qualsiasi tipo di giudizio o di vergogna verso ciò che siamo, eliminare ogni ostacolo verso qualsiasi parte di sé, creando un ponte “puro” grazie al quale l’opera si può connettere direttamente con l’interno e l’intimo di chiunque la fruisca.

Eleonora Savorelli

Lisa ha da sempre scelto la carta come supporto e l'olio come materiale, sostenendo che:

La carta è un supporto immediato e veloce ma di natura estremamente fragile perché rischia di strapparsi o danneggiarsi facilmente. Al contempo è viva dato che l’olio e il colore si possono espandere sulla sua superficie anche per settimane. Amo l’idea di far risaltare al massimo un supporto così delicato facendogli acquistare corpo e importanza grazie ad un intervento pittorico stratificato e riflessivo.
L’olio a sua volta è un materiale che permette di scendere in profondità creando una sovrapposizione di interventi che si rispetta e coesiste nella stessa dimensione.

Successivamente, inizio a dipingere, totalmente guidata da una forza della quale io sono semplicemente un mezzo. Ogni forma, ogni macchia, ogni segno compare nella carta ed è mosso da necessità. Nulla nella composizione potrebbe essere da altra parte se non nel luogo in cui appare. Se perdo il mio “flow”, se cala la concentrazione e forzo un intervento, allora il lavoro è da buttare. Risulta molto difficile rimediare ad errori di questo tipo, rompere l’equilibrio fra pieni e vuoti significa rompere l’equilibrio fra una cosa che si dà e che si nega allo stesso tempo, e se questo non accade allora non posso considerare il lavoro riuscito.

Eleonora Savorelli

Il vuoto gioca quindi un ruolo importante nei dipinti di Lisa.
Alla domanda di Eleonora Savorelli sul significato del vuoto, Lisa risponde:
Potrei rispondere con una semplice equazione a vuoto/pieno: forma = assenza/presenza: esistenza
Sono assolutamente due aspetti inseparabili che, deformazione causata da alcune esperienze, per me rappresentano il filtro di lettura di molte situazioni. Vuoto e pieno sono un binomio fondamentale per ordinare gli spazi compositivi all’interno del mio lavoro, non aprono solamente una riflessione su queste due possibilità, ma i due elementi diventano anche le colonne portanti del discorso, sono al contempo soggetti ed oggetti di riflessione.

Poi, ovviamente, il grande formato di alcune immagini colpisce.
Rispetto questo Lisa afferma:

Il grande formato mi permette di esaurire una grande quantità di energia, sia gestuale che comunicativa. Il fatto che la maggior parte delle carte siano di grandi dimensioni significa semplicemente che l’energia abbonda.

E infine non va dimenticato il ruolo dello spazio nell'installazione delle sue carte.
Rispetto questo Lisa afferma: Lo spazio serve a sviluppare il potenziale tridimensionale di un'opera che vive nella bidimensionalità. È una parte essenziale dell'installazione delle opere, in quanto permette di apprezzare la spazialità delle opere attraverso lo spazio stesso.
E quindi siamo molto felici di poter esporre qui nell'atrio della Scuola di Bejarano.

Il titolo della mostra è:

QUANTI ABISSI DEVO ANCORA SCAVARE

Liberamente tradotto:
Wie viele Abgründe muss ich noch graben ..
Tuttavia, spesso si perde molto in una traduzione, perché Abissi non significa solo abisso "sondern z.B. auch Untiefe, Ruin, Unterwelt und scavare ist mehr als graben sondern auch wühlen, schürfen, aushöhlen"
Una traduzione spesso può solo trasmettere adeguatamente questa complessità di parole.

C'è scritto nel sottotitolo
“Punti, luoghi di incontro”
“Le parti si ricercano, si rincorrono, si imitano, si girano, si guardano, si mancano”
“Unite si toccano, sempre, mai”

Anche qui il tentativo di traduzione

“Punkte, Orte der Begegnung”
“Teile die sich suchen, verfolgen, imitieren, drehen, beobachten, vermissen”
“Vereint berühren sie sich, immer, niemals”

In questo mondo tragico, rumoroso e turbolento, è il contemplativo che contraddistingue l'arte di Lisa Redetti.

Solo Lisa può sapere cosa ha sentito Lisa quando ha creato le sue opere. Ma posso solo invitarvi calorosamente a immergervi nelle immagini di Lisa e a sviluppare il vostro pensiero e le vostre immagini.

Cara Lisa, grazie mille per essere venuta a Wiesloch e per averci arricchito con la tua arte.