Un'altra volta un racconto è stato tradotto.
Ecco il commento di Feliciana Chiaradia alla storia “Bügeln” di Charlotte Weber-Spanknebel.
Il grande pregio di questo tandem è quello di mettere in contatto due persone di cui la scrittura arriva prima di loro, e, nel caso mio e di Charlotte, di due ragazze nel cui WG “non stira nessuno” e allora l’asse da stiro diventa scrivania, il centro del nostro piccolo mondo.
Feliciana Chiaradia
Ho conosciuto Wentje prima di conoscere Charlotte. Poi ho incontrato Charlotte e ho (ri)conosciuto Wentje. Così Charlotte aveva letto Blu prima di sentire la mia voce e forse per questo sembrava di conoscerci già. Il grande pregio di questo tandem è quello di mettere in contatto due persone di cui la scrittura arriva prima di loro, e, nel caso mio e di Charlotte, di due ragazze nel cui WG “non stira nessuno” e allora l’asse da stiro diventa scrivania, il centro del nostro piccolo mondo.
Quando scrivere è un’abitudine come stirare allora Bügeln. Che è un racconto nel racconto che Wentje cerca di immaginare facendosi guidare, come tutti, da quello che dice Google. Non appena il motore di ricerca esce di scena, il lettore è trasportato nella mente e dalla quotidianità di una ragazza di città che si muove seguendo “il cuore”. Ma solo perché lo dice il tè. Wentje racconta, si costruisce e decostruisce, prende botte e punti, mentre scrive una storia. La sua storia che, per quanto personale possa essere, è la storia di tutti. Affinché l’equazione “stirare” = “scrivere” abbia un senso, deve essere “onesta”. Come Bügeln, come Wentje, come Charlotte.
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