TANDEM 2022
Der Nicht-Mann im Warenhaus

Un'altra volta un racconto è stato tradotto.
Ecco il commento di Gabriele Galligani sulla storia “Der Nicht-Mann im Warenhaus” di Jascha Riesselmann.

Dopo i lunghi dialoghi con Jascha – dialoghi che usavano i nostri rispettivi racconti come punti di partenza per discutere di scrittura, poetiche e anche delle nostre vite private – ho capito che uno dei tanti punti di fascino e forza del racconto era proprio questa sua capacità di creare mistero e suscitare curiosità in un’azione tanto quotidiana e banale quanto una visita al centro commerciale.

Gabriele Galligani

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Quando ho letto per la prima volta “Der Nicht-Mann im Warenhaus” non avevo ancora avuto modo di conoscerne l’autore, Jascha Riesselmann. Tante domande sul racconto, sull’origine della storia e sui suoi significati mi sono spuntate in testa, insieme all’istinto un po’ maniaco di voler capire sapere tutto per poter tradurre adeguatamente.

Chi è questo “Non-Uomo” che si appresta ad entrare in un centro commerciale? Si tratta di non-uomo in quanto donna? In quanto alieno? In quanto animale? Dopo i lunghi dialoghi con Jascha – dialoghi che usavano i nostri rispettivi racconti come punti di partenza per discutere di scrittura, poetiche e anche delle nostre vite private – ho capito che uno dei tanti punti di fascino e forza del racconto era proprio questa sua capacità di creare mistero e suscitare curiosità in un’azione tanto quotidiana e banale quanto una visita al centro commerciale. Oltre a tutte le ipotesi prima citate, gli occhi del Nicht-Mann protagonista del racconto di Jascha Riesselmann mi sono apparsi così, poco a poco, anche quelli dello scrittore che vaga per le corsie della quotidianità studiando la vita che lui non vive, talvolta con attitudine pregna di arroganza, talaltra di interesse celato dietro la timidezza.