Il testo originale in italiano è alla fine dell'articolo.
La parola Europa, usata fin dall’antichità dai greci e fenici per indicare la terre d’occidente, è usata oggi più comunemente per indicare l’unione Europea o il continente Europeo, e nell’ultimo secolo ha rubato la scena alle nazioni storiche che la costituivano.
Ora, essendo nato dopo la nascita dell’unione europea oltre al sentimento nazionalista mi sento anche un cittadino Europeo. Per me significa essere abitante di uno dei continenti più avanzati e liberi del mondo, constituito da molteplici stati ognuno con la propria identità e cultura.
Proprio per la forte identità di ciascuno stato si deduce che l’ Europa non avrà mai un sentimento nazionalistico come quello degli Stati Uniti, anzi le diversità tra le diverse culture portano spesso a scontri o “antipatie” tra gli abitanti, ma questo penso sia dovuto alla comunque “giovane” età dell’Europa come la conosciamo rispetto alla storia secolare dei vari stati che la compongono .
Sarebbe bello se un giorno un Italiano, un Tedesco, un Francese e un Inglese riuscissero ad andare a cena senza litigare.
La realtà è che ogni stato ha una profonda identità difficile da amalgamare insieme ad altre, per la mia visione delle cose è corretto che ogni popolazione mantenga la propria cultura anche se con il passare del tempo e con la globalizzazione ovviamente siamo tutti cittadini del mondo.
Ogni cultura e ogni stato va rispettato e le diversità devono essere fonte di ammirazione e curiosità, devono aiutarci a migliorare i nostri difetti e valorizzare i nostri pregi.
Le diversità ci devono avvicinare e non allontanare, solo così si può creare un’Europa sempre più unità.
Dall’Europa del futuro mi aspetto che la tendenza di favorire lo scambio di studenti / lavoratori tra i vari stati divenga sempre più agevole, perché penso che provare a vivere delle esperienze lontano dal nostro paese possa solo migliorare la convivenza tra i vari stati.
Spero anche che l’economia avanzata che contraddistingue l’Europa cerchi di unificare i paesi e non aumentare le differenze tra i più ricchi e quelli meno.
I problemi di un singolo stato possono essere risolti più facilmente con la forza dell’Ue, soprattutto pensando ai problemi attuali come l’immigrazione e gli attentati terroristici.
Ho sempre visto pensato all’Europa come un continente libero e sicuro da vivere e visitare, e non vorrei che i nostri figli e i cittadini Europei futuri non la pensassero così . Nel corso di molteplici viaggi in vari stati Europei ho apprezzato tante caratteristiche fisiche e culturali di ogni paese, cercando di aprire la mente e vivere esperienze da rimanere impresse nei ricordi.
Mi dispiacerebbe se nel futuro non si possa ancora vivere così e spero che l’Europa abbia la forza e voglia di continuare a lottare per un domani sempre migliore.
Il partecipante Sergio Gandola è italiani e sotto i 30 anni di età.
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La parola Europa, usata fin dall’antichità dai greci e fenici per indicare la terre d’occidente, è usata oggi più comunemente per indicare l’unione Europea o il continente Europeo, e nell’ultimo secolo ha rubato la scena alle nazioni storiche che la costituivano. Ora, essendo nato dopo la nascita dell’unione europea oltre al sentimento nazionalista mi sento anche un cittadino Europeo.
Per me significa essere abitante di uno dei continenti più avanzati e liberi del mondo, constituito da molteplici stati ognuno con la propria identità e cultura. Proprio per la forte identità di ciascuno stato si deduce che l’ Europa non avrà mai un sentimento nazionalistico come quello degli Stati Uniti, anzi le diversità tra le diverse culture portano spesso a scontri o “antipatie” tra gli abitanti, ma questo penso sia dovuto alla comunque “giovane” età dell’Europa come la conosciamo rispetto alla storia secolare dei vari stati che la compongono .
Sarebbe bello se un giorno un Italiano, un Tedesco, un Francese e un Inglese riuscissero ad andare a cena senza litigare.
La realtà è che ogni stato ha una profonda identità difficile da amalgamare insieme ad altre, per la mia visione delle cose è corretto che ogni popolazione mantenga la propria cultura anche se con il passare del tempo e con la globalizzazione ovviamente siamo tutti cittadini del mondo.
Ogni cultura e ogni stato va rispettato e le diversità devono essere fonte di ammirazione e curiosità, devono aiutarci a migliorare i nostri difetti e valorizzare i nostri pregi.
Le diversità ci devono avvicinare e non allontanare, solo così si può creare un’Europa sempre più unità.
Dall’Europa del futuro mi aspetto che la tendenza di favorire lo scambio di studenti / lavoratori tra i vari stati divenga sempre più agevole, perché penso che provare a vivere delle esperienze lontano dal nostro paese possa solo migliorare la convivenza tra i vari stati.
Spero anche che l’economia avanzata che contraddistingue l’Europa cerchi di unificare i paesi e non aumentare le differenze tra i più ricchi e quelli meno.
I problemi di un singolo stato possono essere risolti più facilmente con la forza dell’Ue, soprattutto pensando ai problemi attuali come l’immigrazione e gli attentati terroristici.
Ho sempre visto pensato all’Europa come un continente libero e sicuro da vivere e visitare, e non vorrei che i nostri figli e i cittadini Europei futuri non la pensassero così . Nel corso di molteplici viaggi in vari stati Europei ho apprezzato tante caratteristiche fisiche e culturali di ogni paese, cercando di aprire la mente e vivere esperienze da rimanere impresse nei ricordi. Mi dispiacerebbe se nel futuro non si possa ancora vivere così e spero che l’Europa abbia la forza e voglia di continuare a lottare per un domani sempre migliore.