LA NATURA SULLA PELLE
Benedetta Chiari Mostre

La borsa di studio Artist in Residence 2023 wurde an die italienische Künstlerin Benedetta Chiari vergeben. Benedetta wird von Mai bis September im Apartment der Stiftung in Wiesloch wohnen und künstlerisch arbeiten.

Die Künstlerin Benedetta Chiari

La mostra nel Dämmelwald

La mostra alla Galerie Vivere Arte di Wiesloch

Quando entriamo nel bosco, percepiamo un distaccamento da ciò che la nostra quotidianità ci richiede ogni giorno. Il respiro rallenta, i rumori cambiano, il battito si allinea con il ritmo dell’ambiente circostante.

Il richiamo alla Natura che sentiamo in questi ultimi periodi si sta intensificando, chiedendoci uno sforzo ad ispezionare la nostra natura più interna, riconoscerla ed esternarla in pensieri ed azioni.

I lavori presentati in questa mostra si allineano ai colori e alla forme della foresta, mimetizzandosi con essa e richiedendo uno sforzo per essere visti. Questo sforzo ci fa perdere in quei dettagli che ci sfuggono normalmente e ci fanno entrare ancora di più nello spirito espresso dall’opera d’arte della Natura. Un’arte che parla un linguaggio universale e che si esprime attraverso sé stessa in forme e sfumature sempre riconoscibili. Le sue strutture sono da sempre state replicate dall’uomo, ci muoviamo in esse per abitudine e non ci accorgiamo dei fili che ci uniscono. Dimentichiamo chi siamo, da dove veniamo, ma istantaneamente il nostro corpo si distende quando entriamo all’interno del verde di un sentiero, lasciando andare la pesantezza delle costruzioni sociali che ci vestono ogni giorno.

Fungionali

I funghi svolgono una funzione ecologica essenziale in natura, poiché decompongono i residui animali e vegetali preparando un terreno adatto allo sviluppo di nuova vita. Inoltre interagiscono con le piante creando delle simbiosi e queste collaborazioni sono di capitale importanza per la salute delle foreste. La quotidianità e le abitudini spesso mosse da azioni ripetute come una produzione industriale ci proteggono all’interno di una zona di comfort, nella quale percepiamo sicurezza e costrizione. Qual è il passo da fare per uscire e rigenerarsi?

Ognuno dei mille pezzi di ceramica di questa installazione è stato realizzato nella macchinosità del movimento durante il quale sia la materia che il pensiero si sono plasmati in desideri, emozioni e necessità. Ogni pezzo è legato all’altro tramite una catena, ti sta salvando o ti senti stretto al suo interno?

Borsellino delle sirene

Nella mitologia si racconta che le sirene utilizzassero le uova di squalo per contenere i tesori rubati con l’inganno ai marinai. Oggi si è visto che l’involucro delle uova, ormai vuoto del proprio embrione, può funzionare da vettore per lo spostamento dei semi delle piante da un continente all’altro. Così le piante, che sembrano esseri viventi immobili, nel tempo compiono enormi spostamenti, adottando tecniche sempre nuove e funzionali alla loro espansione.

Uno spostamento della vita che cerca una nuova terra, per prosperare ed infiltrarsi nuovi ambienti, modificandone l’equilibrio nativo.

I nostri corpi, fungono anch’essi da vettori per l’accrescimento della nostra esperienza e per lasciare nuova possibilità di vita in ciò che ci circonda.

Modifichiamo l’ambiente che attraversiamo e creiamo nuovi equilibri con i nuovi sistemi che ci accolgono.

Esuvie verticali

Come cortecce, le installazioni si dispongono verticalmente nel bosco mimetizzandosi con l’ambiente circostante. Si scoprono in esse come delle ombre evanescenti di una natura che ha fatto il suo corso e si è trasformato in qualcosa di altro, delicato ed onirico.

Le stampe naturali sono il risultato di un processo di evoluzione delle foglie raccolte dal terreno del Dämmelwald che come una vecchia pelle hanno lasciato spazio a nuova vita.

Dal terreno si sono innalzate e come una vecchia pelle lasciano le tracce di un qualcosa che è mutato.

Le nostre esperienze, scelte e decisioni ci portano a cambiare continuamente la nostra pelle. La cambiamo e rinnoviamo continuamente, senza accorgercene. Ci spogliamo del nostro vecchio essere, lo guardiamo e ne esploriamo tutte le cicatrici, segni e macchie. Ti riconosci in questo percorso?